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New Gold Dream

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È l’oro al centro di uno degli album più rappresentativi dei Simple Minds. Le canzoni, i video, la storia: gli spunti sono davvero interessanti.

Fantasie epiche, inni alla speranza, canzoni per celebrare la vita e soprattutto tanto, tanto oro. Occorsero ben cinque prove da studio agli scozzesi Simple Minds per trasformarsi da uno dei tanti gruppi new wave degli Anni 80 a paladini del rock da stadio insieme ai colleghi e amici U2.

“New Gold Dream”, pubblicato nel 1982, celebra questa lenta crescita artistica evidenziata dal sottotitolo dell’album (“81-82-83-84”) che intendeva sottolineare gli anni trascorsi alla ricerca della formula perfetta. Il “nuovo sogno aureo” dei Simple Minds è tra gli album che non dovrebbero mancare in alcuna collezione. Non manca nulla per concedere una godibile ma, al contempo, originale esperienza sonora: brillante la voce del carismatico frontman Jim Kerr, eleganti eppure emozionanti gli arrangiamenti dei nove brani in scaletta.

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Tutto ciò che brilla

A distinguersi è soprattutto il singolo “Glittering prize”, vero e proprio “premio scintillante” per i fan, anche grazie a un videoclip capace di riassumere alla perfezione l’effervescenza creativa di un decennio, che è ricordato ancor oggi per la sua opulenza visiva. La scenografia è composta interamente da drappi e oggetti dorati. E dorati sono gli strumenti musicali suonati del quartetto, così come alcuni dettagli del loro vestiario scuro e persino una modella, intenta a leggere una rivista seduta su una preziosa sdraio.

Nel video il richiamo alla storia

In una delle scene più riuscite del breve filmato lo stesso Jim Kerr ha il volto coperto di trucco color oro ed esce da un sarcofago vestito da faraone. Il riferimento non è certo casuale: gli antichi egizi, quale che fosse la loro classe sociale, amavano abbellire i loro corpi con gioielli riccamente prodotti e decorati. Se per i meno facoltosi il materiale favorito era il rame, i più ricchi collezionavano bracciali, girocolli, anelli e cavigliere in oro, lavorati mediante una tecnologia particolarmente avanzata.

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Egizi, oro e opulenza

Agli inizi del nuovo Millennio alcuni scavi archeologici nell’Egitto meridionale rinvennero delle miniere d’oro risalenti a un periodo compreso fra il 5300 e il 3100 a.C. La scoperta generò in alcuni studiosi la teoria secondo cui sarebbero stati proprio gli egizi, e non gli abitanti della Mesopotamia, a estrarre per primi l’oro, dimostrando inoltre un metodo ingegnoso per estrarre il prezioso metallo dalla quarzite.


Grazie a Vicenza Jewellery