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Osservatorio | Federorafi – Oreficeria italiana, internazionale per vocazione

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Intervista al direttore di Federorafi Stefano De Pascale. Azioni strategiche mirate rafforzano il comparto italiano sugli scenari mondiali: +15% in Usa.

Il giro d’affari è di 8 miliardi, una cifra per la maggior parte – circa l’80% – maturata sui mercati internazionali. E, se il 2017 si chiude con un rallentamento del business rispetto al brillante primo quadrimestre dell’anno, va sottolineato che le migliori notizie arrivano dagli Stati Uniti, una piazza dove si registra una crescita del 15%. Cedono invece gli Emirati Arabi, il Nord Africa e in Cina, mercati che da quasi dieci anni erano stati i primi della lista per l’oreficeria italiana.

190 aziende per la prima volta in affari con gli Usa

A tracciare un quadro ancora non definitivo – si è in attesa delle rilevazioni dell’ultimissimo scorcio dell’anno – è il direttore di Federorafi, Stefano De Pascale. “Il mercato americano ci consegna prospettive che confidiamo interessanti anche per il 2018”, prosegue il manager, evidenziando che l’andamento positivo oltreoceano è il risultato anche di mirate azioni strategiche messe in atto dall’associazione degli industriali in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo economico e dell’ICE. Tra queste, “un accordo con alcune catene della grande distribuzione, formulato in maniera che risultasse vantaggioso per entrambi i contraenti, fornitore/importatore e rivenditore”. Una delle conseguenze di tale politica è che “in soli due anni sono state 190 le aziende che per la prima volta hanno fatto affari con un partner americano”.

La formazione è d’obbligo

Nell’ambito delle politiche a sostegno del settore, un ruolo significativo lo hanno anche le azioni di formazione indirizzate alle aziende dei quattro distretti orafi d’Italia, affinché “il processo di internazionalizzazione diventi strutturato e non si risolva in singole operazioni di export”, conclude Stefano De Pascale.

Piccole e vivaci: le imprese del settore in Italia

Il settore dell’oreficeria nel Bel Paese, infatti, conta 9 mila aziende, che occupano circa 45 mila addetti. Ciò significa che, in media, si tratta di imprese di ridotte dimensioni, con una media di 5 dipendenti, che necessitano di una politica di sostegno per consolidare la loro posizione all’estero. Moltissimi, ancora, i punti vendita disseminati lungo la penisola: risultano attive tra le 18 mila e le 20 mila oreficerie. Decisamente molte di più rispetto, per esempio, alla Francia, dove se ne contano 6 mila.